Ubriachi non assicurati
Guidi ubriaco? L’assicurazione può rivalersi
13 giugno 2011
La guida in stato di ebbrezza è uno dei reati su cui il giro di vite del legislatore è stato più netto nell’ultimo decennio. Ma ora, per chi guida ubriaco, c’è un deterrente in più. La compagnia di assicurazione, infatti, può rivalersi sull’assicurato.
A stabilire la novità è la sentenza n. 11373 della corte di Cassazione depositata il 23 maggio scorso. La motivazione nasce da una nuova clausola, che prevede il risarcimento soltanto se il conducente è in stato cosciente. In caso contrario, non solo il gruppo assicurativo non è obbligato a corrispondere il risarcimento dei danni, ma può anche rivalersi davanti al giudice con chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.
Tutto è nato dal caso di un ragazzo ventenne che in profondo stato di ebbrezza ha provocato un sinistro stradale con diverse auto coinvolte. In base a questa clausola, la compagnia assicurativa aveva richiesto un risarcimento complessivo di 1,5 milioni. I legali del ragazzo davanti al giudice hanno ritenuto la richiesta vessatoria e totalmente fuori misura. La Cassazione però ha fatto le sue considerazioni e, rivista la multa ad una cifra inferiore ha comunque condannato il ragazzo al risarcimento.
Quello della guida in stato di ebbrezza è sempre stato un problema annoso nell’ambito delle assicurazioni auto. Spesso le compagnie in passato venivano chiamate a elargire grosse somme anche laddove c’era un evidente stato di alterazione. Ora invece chi è solito alzare il gomito deve stare ancora più attento: oltre a mettere in pericolo la propria incolumità e quella degli altri, rischia seriamente di andare incontro a sonore stangate dal punto di vista pecuniario.
di Valerio Mingarelli
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