Turismo: in primavera potrebbero mancare 50mila lavoratori
Potrebbe costare il 5,3% del fatturato
21 marzo 2023
Il turismo italiano continua a correre, ma c'è un potenziale freno che potrebbe condizionarlo: la mancanza di addetti. Dopo la marcata ripresa del 2022, anche quest'anno le stime sono più che incoraggianti. La crescita, però, spiega Assoturismo, “si scontra sempre di più con le difficoltà di reperimento del personale”. Per la Pasqua e nei periodi dei ponti primaverili, la Federazione italiana del turismo (che fa capo a Confesercenti) stima infatti “oltre 50 mila lavoratori mancanti nelle imprese turistiche”.
In cerca di personale
Nel 2022 i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane hanno raggiunto quota 400 milioni e la tendenza appare favorevole anche per il 2023. Eppure la difficoltà nella ricerca del personale avrebbe assunto, afferma Assoturismo, “carattere strutturale, che si manifestava regolarmente già dagli anni pre-pandemia, ma che sta diventando sempre più grave con la ripartenza del comparto”.
Per il trimestre febbraio-aprile, si prevede un fabbisogno di circa 210 mila addetti. Un'impresa turistica su tre (addirittura uno su due nella ristorazione) segnala difficoltà di reperimento delle figure professionali, non solo per preparazione inadeguata ma, sempre più spesso, per mancanza di candidati. La carenza riguarda professioni ad alta specializzazione e qualificate. Ma le difficoltà maggiori riguardano figure non qualificate: facchini, camerieri, lavapiatti e addetti alle pulizie.
Cosa potrebbe succedere
La mancanza di personale, spiega Assoturismo, rischia di costare – in media – il 5,3% del fatturato. E “porterà nei prossimi mesi le imprese a misurarsi con una situazione complessa e imprevedibile dal punto di vista organizzativo dei processi produttivi”.
I turisti, dalla fase più acuta della pandemia in poi, sono sempre più attenti agli imprevisti, compresi quelli legati ai disguidi legati alle singole strutture. La flessibilità delle condizioni di prenotazione è sempre più apprezzata, così come aumenta il ricorso alle assicurazioni di viaggio. Se, fino a pochi anni fa, erano percepite come un costo da sostenere solo quando obbligatorio, oggi rappresentano un antidoto alle preoccupazioni, che possono coprire un'ampia gamma di intoppi, dalle spese mediche alla cancellazione dei voli, fino alle brutte sorprese presso le strutture turistiche.
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