Mondo Assicurazioni
Quali sono le strade più pericolose in Italia?
A rivelarlo uno studio dettagliato dell'Aci
18 novembre 2020
Sicurezza e incidenti sono la spina nel fianco dell'Rc auto. Le tariffe dipendono anche da questi due indicatori: per questo è meglio sapere come sia lo stato delle strade italiane, soprattutto di quelle più pericolose. A fare luce sulla questione ci ha pensato l'Aci con uno studio intitolato: Localizzazione degli incidenti stradali 2019. Il report evidenzia subito un dato interessante: le strade dove avvengono più incidenti sono quelle urbane. Lo dicono i numeri: 74 sinistri su 100 avvengono nei centri abitati, 5 in autostrada e 21 su strade extraurbane.
Indice di mortalità su strade italiane: 3,4 morti ogni 100 incidenti
Il report ha analizzato i 36.526 incidenti (1.143 mortali) verificatisi nel 2019, gli stessi che hanno provocato 1.257 decessi (il 39,6% del totale) e 58.535 feriti. Dall'analisi emerge un indice di mortalità medio su rete stradale nazionale (circa 55 mila km) pari a 3,4 morti ogni 100 incidenti. Secondo l’analisi Aci, in autostrada gli incidenti sono lievemente in calo (-1,5%) e diminuisce anche il numero di morti (-6,9%). Un dato che fa riflettere è che i veicoli industriali, come autocarri, autotreni, autoarticolati, motrici, sono coinvolti nel 20,4% degli incidenti.
Tangenziale Nord a Milano e A18 Catania le strade più pericolose
Ma quali sono le strade più pericolose, quelle sulle quali si concentra il maggior numero di incidenti? “Le autostrade urbane si confermano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi - spiega lo studio - La penetrazione urbana della A24 (13,2 incidenti/km), la tangenziale Nord di Milano nel tratto Monza e della Brianza (10 incidenti/km) e la diramazione di Catania A 18 dir (9,4 incidenti/km), sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,2 incidenti/km”.
Un morto su tre va su due ruote
Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili che perdono la vita sono in aumento: un morto su tre è ciclista, dueruotista o pedone. Ma, mentre i decessi di questi ultimi sono in diminuzione (nel 2019 erano 137, il 10,2%), aumentano quelli dei ciclisti (erano 39, pari al 3%): i motociclisti sono coinvolti nel 18,6% degli incidenti stradali, i ciclisti nel 3,9%. L’indice di mortalità delle due ruote (sia motocicli che biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto.
Aurelia in Liguria e Gra a Roma le più pericolose per i dueruotisti
“Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande raccordo anulare di Roma, la SS 016 Adriatica in provincia di Rimini, la SS 018 Tirrena-Inferiore in provincia di Salerno, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 006 Casilina in provincia di Roma, la Tangenziale Est-Ovest di Napoli”, sostiene lo studio. Tra le strade dove si registrano un numero particolarmente elevato di investimenti: Aurelia, Casilina, Tirrena Inferiore, Tiburtina Valeria e Tosco Romagnola, sottolinea il report.
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