Outlook stabile per le compagnie
Fitch, outlook stabile per le compagnie italiane
30 settembre 2011
Prima il taglio del rating sul debito sovrano da “A+” ad “A” da parte di Standard&Poor’s. Poi, sempre ad opera di S&P, la “scure” sulle banche italiane: 15 istituti con outlook rivisto all’ingiù dei quali 7 declassati sul rating a breve termine. Poi la bocciatura degli enti locali: 6 Regioni con rating tagliato, 3 comuni “pesanti” come Bologna, Milano e Genova e altolà anche a due province (Roma e Mantova). Nelle analisi dei grandi istituti di rating l’Italia non gode di grandissima salute. Anzi, gli annunci di nuovi eventuali tagli si susseguono giorno dopo giorno.
In mezzo a questo mare di notizie nefaste però anche le tanto vituperate agenzie internazionali qualche lieta novella la portano: proprio in questi giorni l’agenzia Fitch ha confermato come “stabile” il rating delle principali compagnie assicurative del Belpaese sui settori “vita” e “non-vita”. In soldoni, secondo Fitch l'attività dei grandi gruppi italiani del settore resterà buona e dinamica per tutti i prossimi 12-24 mesi.
“Nonostante diverse compagnie italiane siano player domestici, vale a dire senza attività al di fuori dei confini nazionali e quindi maggiormente soggette all’andamento della situazione italiana del debito sovrano, tutt’altro che rosea, c’è da dire che il settore mantiene una grande solidità” – hanno spiegato gli analisti di Fitch nella loro nota. Alla base dell’outlook stabile c’è soprattutto il ramo “non-vita” (il ramo vita è sempre stato il traino del comparto), grazie alle novità arrivate nel settore negli ultimi mesi. Fitch fa preciso riferimento alla nascita della Banca dati sinistri nell’ambito delle Rc Auto, nelle misure prese per combattere le frodi e nelle nuove politiche tariffarie in generale. “Nessun gruppo, dai più grandi a quelli di livello medio, rischia nel breve termine un downgrade del rating perché il segmento resta dinamico” – sono le conclusioni del rapporto di Fitch. Dunque anche se l’Italia vacilla, tra conti in rosso da pareggiare e manovre finanziarie “lacrime e sangue” da dover varare, si può dire che il settore assicurativo rappresenta ancora, se non un fiore all’occhiello, almeno una garanzia.
di Valerio Mingarelli
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