Lo sharing cresce, il trasporto pubblico arranca
Ancora numerose le criticità che caratterizzano i mezzi pubblici
5 luglio 2021
I servizi in condivisione, come tutti quelli legati alla mobilità, hanno sofferto la pandemia.
Sembrano però pronti a ripartire: i dati raccolti dall'Istat raccontano quanto lo sharing sia cresciuto nelle città italiane, a differenza di un trasporto pubblico che si evolve con più lentezza.
Lo stato del trasporto pubblico
Il report Ambiente Urbano, pubblicato di recente e relativo a dati raccolti nel 2019, sottolinea come l’offerta di servizi di trasporto pubblico locale, dopo due anni di andamento negativo, sia tornata a crescere, con 4.624 posti-km per abitante (+1,7% sul 2018).
Si resta però lontani dai livelli raggiunti prima della crisi del 2009 (-7,3% sul 2008). Il grosso dell'offerta passa dai mezzi su gomma, tra cui autobus e filobus (57,1%).
Si amplia rispetto al passato la rete metropolitana e tramviaria grazie agli investimenti che negli anni lo Stato ha dedicato allo sviluppo delle infrastrutture per gli spostamenti su rotaie.
Prima dello stop pandemico, gli italiani si sono dimostrati sempre più propensi all'uso del trasporto pubblico. La crescita della domanda, però, non è omogenea: si concentra nelle città del Nord (+5,8%), è stabile al Centro ma è in calo al sud (-2,6%).
I problemi che rallentano il trasporto
Nonostante l’aumento di domanda e offerta, le criticità del settore rimangono molte: tra le principali emergono la carenza di infrastrutture per il trasporto di massa su rotaie e il mancato ammodernamento del parco macchine.
Così il tram viaggia in sole 11 città della penisola, mentre la metropolitana presta servizio in sette comuni del paese. E solo un terzo degli autobus è conforme allo standard Euro 6.
La crescita dello sharing
Se il trasporto pubblico tradizionale fatica, i servizi di sharing si evolvono, presentandosi come preziosa alternativa rispetto all’uso di mezzi privati.
Il car sharing è già presente in 37 comuni italiani con più di 8 mila veicoli (+92,9% rispetto al 2014). Tra blocchi alla circolazione e timori di contagio, il car sharing è stato duramente colpito dalla pandemia, ma i dati 2019 sono comunque un indice di quanto fossero ormai diventati un'abitudine per milioni di utente.
Sono ancora di più le città in cui è possibile trovare anche un servizio di bike sharing, diffuso in 53 comuni italiani. Così è aumentata anche l’estensione delle piste ciclabili (+15,5% rispetto al 2015) che ora superano i 4.700 km di lunghezza.
Le assicurazioni
Quando si parla di sharing non si parla solo di trasporto.
I servizi di questo tipo hanno bisogno di continuo sviluppo tecnologico e di coperture assicurative differenti da quelle tradizionali. Ecco perché, accanto all'evoluzione delle flotte, è da osservare l'offerta che le compagnie forniranno per i mezzi condivisi, con polizze sempre più frammentate, personalizzate, flessibili e rapide da attivare.
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