Le polizze agricoltura
Le polizze agricole e un fondo per tariffe migliori
25 marzo 2014
Polizze contro la grandine e il vento, le troppe piogge o la siccità, tutti eventi imprevedibili che possono causare però danni ingenti a chi lavora nel settore agricolo. Basta un evento meteorologico eccezionale, caso ormai sempre meno raro, per mandare a monte il lavoro di mesi, con tutte le drammatiche conseguenze sul piano economico che si possono immaginare e che rischiano di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende, soprattutto di quelle più piccole.
Ma il caro-polizze non si è limitato al settore RC auto e ha investito anche quello dell'agricoltura: secondo gli agricoltori dell’Emilia Romagna, per esempio, quest’anno c’è stato un incremento dei prezzi dell’8%, ma la percentuale rischiava di essere molto più alta (intorno al 25% secondo alcune stime) se non ci fossero state trattative specifiche come quelle portate avanti dal Codima, Consorzio di difesa attivo nel mantovano e nella provincia di Cremona, con le compagnie di assicurazione per avere migliori condizioni di garanzia e di tariffe. Un impegno preso anche in altre regioni, come nel caso della Coldiretti in Calabria e che permette di spuntare condizioni contrattuali più vantaggiose.
Intanto a livello nazionale è stato approvato il Piano assicurativo 2014 per la gestione dei rischi che permette di assicurare le coltivazioni contro le calamità naturali usufruendo di contributi pubblici: un fondo di 1,64 miliardi di euro che interessa soprattutto i settori dei seminativi, gli ortaggi a piano campo, frutteti, florovivaismo e olivi, oltre agli allevatori. Gli operatori del settore agricolo e quelli del settore zootecnico possono accedere ai contributi messi a disposizione dallo Stato per poter ottenere fino all’80% del costo delle polizze assicurative a tutela dai danni degli agenti atmosferici presentando la domanda entro i tempi stabiliti alle associazioni. Il calendario per poter essere ammessi ai contributi cambia in base alle tipologie di coltivazioni: la scadenza è al 31 marzo per colture permanenti e a ciclo autunnale, 30 maggio per quelle a ciclo primaverile, 15 luglio per le colture a ciclo estivo e 31 ottobre, infine, per quelle a ciclo invernale.
di Eleonora Della Ratta
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