Le assicurazioni e le riforme
Cerchiai, Ania: le assicurazioni asse del paese delle riforme
12 maggio 2011
Le assicurazioni italiane avranno un ruolo fondamentale nel rendere sostenibili tutte le riforme a cui il nostro Paese dovrà mettere mano, al pari di quanto dovranno fare le altre nazioni europee. È questo il messaggio che lancia alla politica italiana Fabio Cerchiai, presidente di Ania.
“Proponiamo una svolta – spiega Cerchiai – che nasce dalla considerazione dell'inevitabilità di certe riforme come quelle della previdenza, della sanita, delle catastrofi naturali, dell'autosufficienza. Tutte cose che non possono non far parte dell'agenda di ogni governo che voglia adottare una visione che non sia di breve periodo. L'assicurazione – prosegue Cerchiai – è uno strumento prioritario per poter coniugare la sostenibilità economica, che è una preoccupazione centrale per qualunque governo e per il nostro in particolare, con la sostenibilità sociale delle varie riforme”.
In sostanza, dice il presidente Ania, “non si può perseguire soltanto la sostenibilità economica”. Su previdenza e su sanità, ammette Cerchiai, sono già stati fatti alcuni passi ma ne restano da fare ancora molti altri. E poi, per attuare le riforme, sottolinea Cerchiai, serve un certo spirito di coesione sociale. Il pil dell'Italia, come quello di altri paesi, pare destinato a crescere. In più noi dobbiamo fare i conti con le criticità della finanza pubblica.
“Il nostro obiettivo – dice il presidente dell'Associazione Assicurazioni – è il rientro del debito, cioè niente debito nuovo ma rientro di quello esistente”. Lo scenario demografico, a sua volta, mostra l'allungarsi delle aspettative di vita unito a un contenuto tasso di natalità. Secondo Cerchiai, gli assicuratori italiani “devono aprirsi alla collaborazione tra pubblico e privato e devono essere consapevoli che, nel lungo periodo “non si fa alcun risultato economico se non si riesce a coniugare l'interesse dell'impresa a quello generale”.
Secondo il presidente Ania il sistema delle compagnie assicurative italiane si dimostra solido. Lo testimonia, secondo Cerchiai, l'assorbimento di questa crisi finanziaria, in cui si sono registrate perdite contabili e non perdite sostanziali. “Nessuna compagnia – afferma Cerchiai – ha avuto bisogno degli aiuti pubblici. Al contrario, ognuna ha contribuito a mantenere economicamente stabile il paese”.
di Franco Canevesio
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