Isvap e l’indagine criminalità
Sempre tanti i crimini nel settore assicurativo
22 agosto 2011
L’Isvap ha reso noti i dati raccolti riguardo ai crimini nel settore assicurativo rilevati nel 2010. I numeri evidenziano che le truffe nell'Rc auto sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2009 rappresentando il 2,3% degli incidenti liquidati. Per quanto riguarda le zone, viene confermata la vecchia statistica secondo cui l'area a maggiore rischio truffe è l’Italia meridionale: a livello di regioni le percentuali sono molto rilevate in Campania, Puglia e Calabria.
Per completare l'indagine, e per aggiornare quella del 2008, l'Isvap ha preso in considerazione anche le polizze delle compagnie assicurative che sono legate a mutui e contratti di finanziamento, in modo da acquisire informazioni riguardo a costi e modalità di vendita delle stesse e altri dati riguardanti le provvigioni della rete distributiva. Dall'indagine e dalle analisi effettuate dall'Isvap risulta evidente come i rincari in atto stiano pericolosamente incentivando il mercato delle polizze false. Nel febbraio scorso l'Isvap aveva già denunciato un paio di casi: quello di Clements Global Insurance Solutions, assicurazione non autorizzata a operare in Italia e le cui polizze dunque sono nulle (non offrono alcuna copertura) e quello, un po' diverso, di Helvetia Versicherungen, sede legale a Vienna e abilitata a operare nel nostro Paese solo per stipulare polizze danni e non anche per la copertura Rc auto.
Ebbene, l'Isvap fa sapere che la situazione, invece di normalizzarsi, peggiora. Il problema, sostiene l'istituto di vigilanza sulle assicurazioni, diventa sempre più attuale: con il caro polizze, dice l'Isvap, aumentano i cittadini che cercano qualunque soluzione alternativa pur di circolare. L'Isvap mette i guardia: attenzione ai tagliandi fasulli, dice, perché fioriscono le finte assicurazioni, spesso cloni di compagnie che esistono realmente, con guidatori a volte consci di avere il contrassegno taroccato altre volte truffati a loro volta da qualche finti assicuratori senza scrupoli.
di Franco Canevesio
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