Dati a bordo delle vetture: “basta ritardi”. L'appello alla Ue
La normativa è fondamentale per sbloccare il mercato
7 febbraio 2023
Le compagnie assicurative chiedono di accelerare. E sembra quasi un paradosso, visto che si sta parlando di mercato automobilistico. Insurance Europe, organizzazione che rappresenta il settore, torna a sollecitare la commissione Ue per varare una nuova normativa sulla gestione dei dati a bordo delle vetture. L'associazione si dice infatti “sgomenta” per l'ennesimo ritardo, che creerebbe uno squilibrio tra i produttori e gli altri attori del mercato automotive.
Perché servono regole
Avere regole chiare e più aperte avrebbe diversi vantaggi. Gli automobilisti potrebbero essere padroni della gestione dei propri dati; le compagnie potrebbero studiare prodotti assicurativi più efficaci e convenienti, accentuando la concorrenza e riducendo i costi. Traducendo tutto questo in euro, si tratterebbe di liberare 5,2 miliardi da qui al 2030. Ma senza un intervento europeo, non ci saranno passi avanti.
Insurance Europe ha quindi scritto alla Commissione per “rimettere in carreggiata l'iter”, ritenuto “fondamentale per sbloccare il mercato del settore automobilistico e dei servizi per la mobilità”.
I ritardi della Commissione
La stessa Ue ha più volte sottolineato i vantaggi di una gestione più aperta dei dati, oggi controllati dai produttori. Già nel 2020, la commissione aveva definito strategico “un nuovo quadro normativo”, che consentisse ai “servizi per la mobilità di accedere ai dati delle vetture” entro il 2021. Le tempistiche non sono state rispettate, ma la Commissione ha più volte rinnovato l'impegno, affermando la ripresa dell'iter all'inizio di febbraio 2023, in modo da consentire l'adozione entro maggio 2024. Ma, ancora una volta, nulla di fatto.
Il confronto con altri settori
“Questi ritardi – si legge nella lettera di Insurance Europe - hanno conseguenze per la stragrande maggioranza degli attori dell'automotive e della mobilità” e non permettono ai cittadini di sfruttare le innovazioni basate sull'analisi dei dati. Se la Commissione ha registrato risultati concreti per la liberalizzazione di mercati come telecomunicazioni, ferrovie ed energia – continua l'organizzazione - la mobilità europea “continuerà ad avere distorsioni e barriere”.
Altre news:
- Turismo: in primavera potrebbero mancare 50mila lavoratori inserita il 21 marzo 2023
- Vacanze, italiani fiduciosi: otto su dieci pronti a viaggiare nel 2023 inserita il 20 marzo 2023
- Guida a 17 anni e non solo: cosa cambia con la patente digitale europea inserita il 16 marzo 2023
- Inflazione e consumi: si taglia su tutto, ma non sulle spese sanitarie inserita il 14 marzo 2023
- Stop alle auto benzina e diesel: quali sono i Paesi contrari? inserita il 13 marzo 2023