Auto: le immatricolazioni accelerano
Migliorano le stime per la fine dell'anno
17 November 2023
Continua la risalita del mercato automobilistico. A ottobre sono state immatricolate 139.052 unità, segnando una crescita del 20% rispetto a ottobre 2022. Resta però ancora a due cifre la distanza dal periodo pre-pandemia: -11,6% rispetto a ottobre 2019.
Se si allarga la prospettiva ai primi 10 mesi dell’anno, si conferma sia il recupero nei confronti dello scorso anno (+20,5%) che il ritardo sul 2019 (-19%).
Periodo pre-pandemia? Serve tempo
I dati, incoraggianti, hanno convinto l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) a migliorare le stime per la fine dell’anno: si punta a raggiungere 1.570.000 immatricolazioni, in crescita del 19,2% sul 2022.
Per ricucire lo strappo impresso dal Covid, però, servirà tempo. Il prossimo dovrebbe essere infatti un anno piatto, con un progresso stimato dell’1,9%. Le immatricolazioni dovrebbero essere 1,6 milioni: ancora il 16,5% in meno rispetto al 2019.
Recuperano le elettriche
Tra le alimentazioni, il motore a benzina, con una crescita in linea con il mercato totale, è sostanzialmente stabile al 27,5%. Il diesel segna una leggerissima contrazione dei volumi, che porta la sua quota di mercato al 15,2%. Un sostenuto incremento dei volumi interessa il Gpl, che sfiora il 10% di quota nel mese.
A ottobre recuperano leggermente rispetto a settembre anche le vetture dotate di batteria elettrica, che tra Bev e Plug-in mettono insieme una quota di mercato dell’8,2%.
Rischio frenata
L’Unrae, come confermano le stime per il 2024, teme che il mercato possa avere una frenata, condizionando le immatricolazioni e i settori legati all’automotive, dalla componentistica alle assicurazioni.
L’organizzazione segnala infatti “il clima di attesa che si sta creando fra i consumatori per le recenti dichiarazioni su possibili interventi di sostegno alla domanda, che rischiano di paralizzare interi segmenti del mercato fino a quando non saranno sciolti i dubbi sugli incentivi”. In sostanza: c’è il rischio che i clienti rimandino gli acquisti per aspettare occasioni future.
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