Auto connesse, allarme hacker
25 set 2020 | 2 min di lettura
Rischi e vantaggi delle auto connesse
Cresce in Europa il numero di auto connesse e sale, di conseguenza purtroppo, il rischio di attacchi degli hacker. L'allarme arriva dagli esperti dello Zitis, Zentrale stelle fur informationstechnik im sicherheitsbereich, che tradotto significa Ufficio centrale per la tecnologia dell'informazione nel settore della sicurezza del ministero degli Interni tedesco. Difficile pensare che i pericoli non vadano a impattare prima o poi su tariffe come l'RC auto: non a caso i dati della novità, non certo di cui vantarsi, sono stati sciorinati al forum annuale auto di Allianz.
“L'auto connessa può diventare uno dei principali obiettivi della criminalità informatica”, avverte Klaus-Peter Rohler, capo di Allianz Germany. Lo scenario peggiore sarebbe l'attacco di un hacker su una flotta di veicoli oppure su tutti i veicoli di un singolo modello. Ancora peggio. “Una possibilità che non può essere esclusa”, secondo Conrad Meyer, esperto di sicurezza automobilistica dello Zitis, è l'ipotesi che un'auto venga convertita in arma d'attacco dopo aver violato il sistema di gestione della guida autonoma.
Auto connesse, il mercato triplica entro il 2023. Che il pericolo esista e sia anche imminente è un dato di fatto, confermato dalle dimensioni in espansione del mercato, tali da far gola ai peggiori malfattori: secondo una previsione di Capgemini, società di consulenza informatica, in Europa il numero dei veicoli connessi potrebbe quasi triplicare entro il 2023, arrivando a superare i 110 milioni.
Allianz chiede un centro europeo sulla sicurezza. Negli scenari che vengono attualmente tracciati, esistono diversi punti di attacco per gli hacker: dai sistemi elettronici di intrattenimento, alle chiavi virtuali nei telefoni cellulari alle interfacce per la trasmissione dei dati del veicolo. Monta la preoccupazione, tanto che un gigante assicurativo come Allianz ha chiesto la creazione di un centro europeo sulla sicurezza per le auto che veda il coinvolgimento di produttori, governi, scienziati e delle compagnie assicurative. L'obiettivo è lavorare insieme per prepararsi ad affrontare l'ondata, ormai giudicata possibile, di attacchi informatici al mondo delle auto, scongiurando gli scenari più catastrofici. Perché, come sostiene Jochen Haug, uno dei manager di Allianz, “gli standard di sicurezza contro attacchi di hacker devono essere multinazionali e intersettoriali”.
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