Assicurazioni e calamità: uno studio dell'Università di Torino
Polizze contro le calamità: sono cambiate insieme al clima?
23 settembre 2014
Italia: e se l’evoluzione della domanda assicurativa fosse strettamente legata alle calamità naturali? Proprio questo è l’oggetto di studio specifico di una recente ricerca realizzata e divulgata dal Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino.
Nei fatti, questo studio, nella fase preliminare, ha preso in considerazione l’evoluzione climatica dal 1980 ad oggi nel nostro Paese; ne risulta un quadro profondamente mutato nel corso degli anni che ha visto, nello specifico, una diminuzione costante nella frequenza delle precipitazioni (pari al –12%) con una parallela accentuazione di fenomeni piovosi di forte intensità rispetto a quelli di debole intensità. Tutto ciò, quindi, ha senza dubbio comportato delle modifiche per ciò che concerne i rischi derivanti dai fenomeni naturali.
Il passo successivo di questa interessante ricerca ha visto gli autori impegnati in una bella sfida: cercare di misurare la domanda assicurativa contro queste calamità, con un occhio particolarmente attento alle decisioni prese dalle aziende, sviluppando un vero e proprio modello matematico. I dati sembrano contrastare, per logica, l’andamento della situazione climatica: questo peggioramento evidente, infatti, non sembra incidere sulla domanda assicurativa che, in contrasto, sembra essersi ridotta nel tempo anche nelle zone particolarmente a rischio.
Tutto ciò evidenzia una sorta di disinformazione in materia di prevenzione. Per sopperire a tale lacuna l’Associazione degli assicurati ha provveduto a stabilire alcuni punti importanti sui quali lavorare in maniera tempestiva come ad esempio favorire la diffusione di polizze casa o polizze auto con copertura dei rischi derivati da eventi naturali o prevedere un ruolo comunque attivo del settore assicurativo privato, anche là dove ci siano sistemi pubblici a farsi carico di eventuali rischi.
di Francesca Lauritano
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