Mondo Assicurazioni
Ancora poca attenzione al Welfare
L'8% degli italiani potrebbe rinunciare alle ferie per assistere un familiare
6 luglio 2018
Sono sempre di più gli italiani che devono fare i conti con le problematiche legate all’assistenza di un proprio familiare: che si tratti di un parente anziano o di un coniuge malato, o comunque non autosufficiente, l’attività di caregiver risulta essere sempre molto delicata ed impegnativa. Come tutti gli anni, poi, con l’arrivo dell’estate questo impegno si fa un po’ più gravoso, tanto che l’8% degli italiani crede di non riuscire a concedersi neanche una piccola vacanza per queste ragioni.
A mettere in luce questa tendenza ci ha pensato l’ultimo Osservatorio sul welfare curato da Reale Mutua, la più grande compagnia italiana sotto forma di mutua che vanta una corposa offerta nel campo di protezioni assicurative di varia natura, dalle coperture per la salute alle assicurazioni auto.
Senza dubbio assistere un familiare non autosufficiente è un compito che lascia meno spazio per se stessi; secondo il 42% degli intervistati la migliore soluzione per concedersi qualche giorno di vacanza non trascurando comunque questo impegno è quella di rivolgersi ad un servizio a domicilio di esperti. Non manca chi invece delegherebbe ad un altro parente questo compito (36%) oppure chi invece farebbe affidamento ad un’organizzazione di volontariato.
Gli italiani però non sono preoccupati solamente per la condizione fisica dei propri cari in stato di bisogno; a preoccupare, almeno nella metà dei casi (52%), è l’aspetto psicologico e le possibili manifestazioni di depressione o stati d’ansia.
Una situazione difficoltosa dunque, che si fa ancora più grave nei casi in cui non ci siano sufficienti risorse economiche a disposizione cosa che, analizzando i dati, sembra essere purtroppo piuttosto frequente (54%). A questo proposito, gli intervistati si dichiarerebbero favorevoli alla creazione di misure di sostegno economico (51%) per tali specifiche situazioni, ma anche a forme di conciliazione vita-lavoro (46%) che permettano di avere orari flessibili che consentano di gestire in modo migliore il proprio tempo. Stando a quanto emerso dall’Osservatorio si farebbe forte anche la necessità di un sostegno a livello psicologico (38%) ma anche ricevere informazioni più chiare e accurate sullo stato di salute del proprio accudito (33%).
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